L'ex tesoriere arrestato per associazione a delinquere e truffa aggravata. In manette anche l'imprenditore veneto Bonet, uomo degli investimenti in Tanzania. Secondo il giudice, il figlio del Senatùr avrebbe acquistato la barca grazie alla "appropriazione indebita" ad opera di Belsito.
LE INDAGINI. Su Belsito erano già in corso accertamenti per appropriazione indebita e truffa aggravata. Già un anno fa l'inchiesta, con le prime perquisizioni e le prime informazioni di garanzia, aveva travolto la Lega, portando anche alle dimissioni da segretario di Umberto Bossi. L'ex leader della Lega, infatti, è indagato da mesi per truffa ai danni dello Stato, mentre i suoi due figli, Renzo il 'Trota' e Riccardo, sono accusati di appropriazione indebita. L'inchiesta era prossima alla chiusura e poi è arrivata la svolta di stamani con gli arresti anche per l'ipotesi di associazione per delinquere.
LE CONTESTAZIONI. Da quanto si è saputo, nelle nuove misure cautelari (due persone sarebbero ricercate dalla Gdf di Milano) è contestato anche il riciclaggio. Nell'ambito delle indagini i pm, stando a quanto era emerso nelle scorse settimane, avevano quantificato in circa 19 milioni di euro le spese sospette con fondi pubblici ottenuti dalla Lega, quando a guidare la tesoreria c'era Belsito.
'FULCRO DI UNA RETE'. Secondo quanto si legge nell'ordinanza, Belsito era "il fulcro di una rete" di persone tra loro "stabilmente" legate da un "generico accordo criminoso" che aveva lo scopo di sfruttare in modo "illecito" le "molteplici e rilevante 'entrature' politiche, imprenditoriali e bancarie vantate". Il giudice ricostruisce ancora che le "entrature" sarebbero state usate "per facilitare il conferimento alle società del gruppo di Bonet", titolare di Po.La.Re, di MarcoPolo Technology e Fi.Tecno, di "ingenti commesse di ricerca e sviluppo (...) pressoché totalmente fittizie" da parte di Siram, società del settore dell'energia e della tutela ambientale. Commesse che, stano a quanto scrive il gip, erano "esclusivamente o quasi esclusivamente finalizzate (...) alla maturazione di un falso credito di imposta da parte del committente" e che riguardano gli esercizi del 2009 e del 2010.
LO YATCH MILIONARIO DI BOSSI JR. E dalle carte spunta anche uno yacht dal valore di 2 milioni e mezzo di euro che uno dei figli del Senatùr, Riccardo, avrebbe "a suo tempo acquistato avvalendosi di un prestanome grazie a un'ulteriore appropriazione indebita di Belsito".
"PERICOLO RECIDIVA". Spiegando la necessità delle esigenze di custodia cautelare a suo carico, il gip spiega che, nonostante la sua espulsione dal partito, per Belsito permane il "pericolo di recidiva", giacché "le condotte qui contestategli trovano il sostanziale presupposto nell'attività latu sensu politica che Belsito svolgeva nell'ambito del partito".
ARRESTATO ANCHE BONET. Oltre a Francesco Belsito, l'ex tesoriere della Lega Nord e componente del cda di Fincantieri, e' stato arrestato anche l'imprenditore veneto Stefano Bonet, indagato da tempo dalla Procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta sull'utilizzo dei fondi nazionali della Lega Nord. L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano riguarda anche altre due persone.
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