venerdì 26 aprile 2013

Berlusconi mette veto su Saccomanni. E chiede posto in commissione riforme

Il Cavaliere intervistato da alcuni quotidiani: "Abbiamo già dato con i tecnici, veniamo da un governo che ha fatto disastri col suo eccesso di rigore". Per sé rivendica un posto in commissione, ma se volessero "far le cose per bene, aggiunge, "dovrebbero mettere me al Tesoro".

Berlusconi mette veto su Saccomanni. E chiede posto in commissione riforme Silvio Berlusconi
ROMA - No a Saccomanni all'Economia, perché "abbiamo già dato con i tecnici, veniamo da un governo che ha fatto disastri col suo eccesso di rigore". E' questa la posizione di Silvio Berlusconi, intervistato oggi da quattro quotidiani ai quali spiega che ora "serve un governo politico che sappia rilanciare l'economia". Proprio al ministero chiave, quello del Tesoro, il Cavaliere dice: "Se volessero fare le cose per bene, chiamerebbero me che in campagna elettorale ho sempre detto che mi proponevo come ministro e non come premier. Ma non lo faranno mai".

IPOTESI BRUNETTA AL TESORO: "INCAZZOSO MA INTELLIGENTE". E allora rilancia la candidatura di Renato Brunetta, acerrimo nemico dell'ex superministro dell'Economia del governo Berlusconi, Giulio Tremonti. "Sarà incazzoso, litigioso, ma è uno molto intelligente". Scartata l'ipotesi Berlusconi ministro dell'Economia, rivendica però a sé un ruolo "nella commissione per le riforme istituzionali", se si farà. L'ex presidente del Consiglio sottolinea che l'ok al governo arriverà non per il placet su un singolo provvedimento, come l'Imu, ma "sulla qualità complessiva della manovra che verrà proposta", precisando che il Pdl, di cui è leader, ha già presentato "sei disegni di legge per il lavoro e per le imprese, da fondere anche in un unico provvedimento, una specie di decreto 'salva Italia'".

IL PROGRAMMA: IMU ABOLITA, IRAP RIDOTTA. Sé Saccomanni per Berlusconi non va proprio bene, nessun veto invece su una eventuale conferma di Anna Maria Cancellieri al Viminale. "L'ho proposta io come prefetto a Bologna, volevamo candidarla". Prima di parlare di ministri, comunque, "va trovato un accordo sul programma".  E ripete che fra le priorità che il Pdl presenterà al nuovo esecutivo c'è quella di "eliminare la camicia di forza che la burocrazia impone alle imprese, con le eccessive autorizzazioni ex ante necessarie ad avviare un business", poi "abrogare l'Imu, patrimoniale permanente che ha tolto fiducia e soldi dalle tasche delle famiglia", "ridurre l'Irap" e "cambiare tutto a Equitalia".

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